5 cose da fare a Montreal in primavera

Per chi vuole conoscere il Canada in cui si parla francese, la prima tappa non può essere che Montréal, la città più popolosa della provincia del Québec, con quasi due milioni di abitanti, e la seconda del Paese. È anche la seconda città francofona al mondo, dopo Parigi. Dall’Italia si arriva in aereo nel suo aeroporto internazionale. Partendo da qui, si può iniziare la visita dell’Oriente canadese, non prima però di aver scoperto questa piccola metropoli fermandosi almeno per un paio di giorni. La tappa iniziale è la visita del Mont-Royal, una collina alta 233 metri che domina il centro abitato. Con una bella passeggiata (oppure comodamente a bordo di un bus) si arriva al belvedere, che offre una vista meravigliosa sul centro e sulle montagne. Uno dei quartieri imperdibili è Plateau Mont-Royal, con la stupenda architettura delle sue case e tanti caffè e boutique.

Dopo è obbligatoria una bella camminata nella città vecchia, prima di tutto lungo la turistica Rue Saint-Paul. Ci sono un sacco di ristoranti, bar, negozi di souvenir e gallerie d'arte, ospitati in edifici che risalgono al XVII secolo. I golosi non possono perdersi due specialità locali: la poutine (a base di patate fritte, formaggio e salsa gravy) e la carne affumicata. Place Jacques-Cartier è circondata da architettura d'epoca, giardini e ristoranti: in estate, la piazza è zona pedonale e offre una vista impressionante sul Municipio e sulla Colonna di Nelson, il monumento pubblico più datato. Nella zona c’è anche il più antico museo storico, lo Château Ramezay, ospitato in quella che è stata nel Settecento la residenza di un governatore della Nuova Francia: consente di scoprire cinque secoli di storia locale. Per gli amanti dell’architettura sacra, ecco la Basilica di Notre-Dame, costruita all’inizio dell’Ottocento: una delle più belle del suo genere, con una splendida facciata neogotica (qui, guarda caso, si è sposata la cantante quebecchese Céline Dion).

Il Museo di Belle Arti offre sempre interessantissime mostre temporanee, più l'esposizione permanente, con opere di artisti come Chihuly, Rodin, Warhol, Gaultier e molti altri (c'è anche un bellissimo giardino in stile coloniale francese). Infine, ecco il Biôdome; originariamente sede di eventi ciclistici e di judo durante le Olimpiadi estive del 1976, oggi ospita quattro ecosistemi distinti: un ambiente polare, una foresta pluviale tropicale, una foresta laurenziana (tipica di questa zona del Canada) e il sistema marino del Golfo di san Lorenzo, che si affaccia sull’Atlantico davanti alla costa canadese. Ci sono centinaia di animali da tutto il mondo e oltre 500 specie di piante, tutti sotto lo stesso tetto. Da non perdere.

Marco Brando

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