L'Indonesia è immensa, una pittoresca mescolanza di almeno 300 etnie che convivono nelle circa 18.000 isole ed arcipelaghi disseminati tra l'Oceano Indiano e l'Oceano Pacifico, la Malesia e l'Australia. Un paradiso della biosfera che racchiude sia le Grandi e Piccole Isole della Sonda, dove è normale incontrare "draghi" a Komodo, sia nell'Isola di Derawan nella quale approdano, per riprodursi, le tartarughe marine. A pochi metri dalla spiaggia di Sangalaki si contempla, invece, l'elegante danza delle mante.
L'Indonesia regala sensazioni indimenticabili ovunque si posi lo sguardo. Così accade di fronte alle intricate distese di mangrovie e alle foreste pluviali, selvagge e difficili da raggiungere, ai vulcani spenti o ai silenziosi templi indù nei quali, per rispetto, si entra avvolti dal sarong. Decisamente affollata è la capitale Giacarta, con oltre 10.000.000 abitanti.
A Bali è possibile assistere a feste suggestive nel sacro tempio di Pura Besakih, ma se salite in cima alla scogliera per visitare il tempio di Pura Rambut Siwi il panorama dell'isola è meraviglioso. Agli spettacolari ecosistemi indonesiani appartengono le barriere coralline delle Isole Gili, i laghi colorati del cratere spento di Keli nell'Isola di Flores e anche il lago marino di Kakaban, dove ci si immerge tra migliaia di meduse inoffensive che si lasciano accarezzare.
L'Arcipelago indonesiano si estende per quasi 5.000 chilometri e dista 19 ore di volo da Milano e 20 da Roma: uno dei più importanti consigli di viaggio per l'Indonesia consiste nel compilare un elenco dei luoghi da visitare, per concentrarsi solo su alcune delle innumerevoli attrazioni culturali e naturalistiche.
Informarsi sulle condizioni atmosferiche è determinante: a seconda delle zone, il clima è equatoriale, subequatoriale o subtropicale. Il periodo migliore, cioè il meno umido, è tra giugno e ottobre. Situazione opposta nelle Maluku centrali: il clima più secco è da novembre a febbraio.
